Il Cnpi sta contribuendo a dare massima diffusione a tutte le misure che il Governo ha deciso di assumere per rallentare la diffusione del contagio e – per quanto nelle possibilità e competenze – a promuovere attraverso il sistema degli Ordini territoriali le migliori pratiche per ridurre i contatti tra persone.
Non si può non considerare, però, che mentre sono diverse le proposte avanzate negli ultimi giorni a favore delle imprese e dei lavoratori dipendenti, poche sono quelle messe in campo per i professionisti. L’unica che si può annoverare è quella che prevede il diritto ad una indennità mensile di Euro 500,00 per un massimo di tre mesi, per chi opera nelle “zone rosse”. Una misura che, oltre ad avere una limitazione geografica, sembra escludere tutti quei professionisti non iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria perché iscritti, per legge, ad altre forme previdenziali.
Ecco perché in assenza di azioni significative da parte dell’esecutivo i Consigli Nazionali e gli Ordini Territoriali, per quello che hanno potuto, hanno messo in campo iniziative per alleviare il disagio dei professionisti, come quella di differire e/o rateizzare le quote dovute.
In questo quadro generale, però, appare evidente la necessità che anche il Governo attui misure a tutela dei lavoratori autonomi, sia per il superamento di questo peculiare periodo, sia per la ripresa delle attività a conclusione dell’emergenza sanitaria.
Per questo il Cnpi assieme alla Rete delle professioni tecniche ha avanzato all’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte una serie proposte finalizzate a sostenere i professionisti tecnici in questo periodo di emergenza.