Resto al sud, al via le domande di incentivi per under 46

A partire dal 9 dicembre i professionisti under 46 residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 possono accedere agli incentivi previsti da ‘Resto al Sud’ e presentare i progetti sulla piattaforma online di Invitalia.
È stata, infatti, pubblicata la circolare 22/19, che modifica la precedente del 2017 in attuazione del Dm 134/2019 con le modalità operative per inviare le domande relative alla misura ‘Resto al Sud’ con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro.

La nuova circolare, oltre ad indicare la data di apertura dello sportello di Invitalia, conferma l’innalzamento dell’età dei beneficiari da 35 a 45 anni e consente l’invio della domanda di contributo anche per le attività libero-professionale svolte da “soggetti iscritti in ordini o collegi professionali nonché dagli esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi disciplinate dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4”.
Con le modifiche apportate alla misura ‘Resto al Sud, possono accedere all’incentivo i liberi professionisti che, nei 12 mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non sono stati titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento e che mantengono la sede operativa nelle regioni interessate. Si tratta, ad esempio, di professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vogliono aprirne uno proprio o di chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare.
Il finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
– un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
– un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.