Stati generali delle professioni: il Governo apre alle richieste delle categorie. Presentato il Manifesto per il rilancio

4 Giu,2020 | Covid-19 proposte RPT CNPI, Primo piano

Il Governo apre alle professioni. Almeno a parole. Durante la giornata degli Stati generali delle professioni che si è tenuta in un’inedita modalità virtuale oggi 4 giugno, organizzata da Cup e Rpt e a cui hanno partecipato anche i periti industriali, infatti, gli ordini professionali hanno incassato diverse promesse dagli esponenti del governo. Una delle prime arriva dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che a proposito delle novità del decreto rilancio che riguardano le categorie degli autonomi ha annunciato come il rifinanziamento del ‘bonus’ da 600 euro (introdotto dal decreto Cura Italia) per i liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza private arriverà “in tempi brevi”, con l’emanazione di un decreto interministeriale, che conterrà la copertura delle mensilità di aprile e maggio dell’indennità. Assist positivo anche dal ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli che ha ribadito come le categorie professionali saranno “assolutamente” invitate agli Stati generali dell’Economia, annunciati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per raccogliere le idee di tutte le parti – sociali ed economiche – del Paese, per rilanciare l’economia e sfruttare al meglio le risorse previste dal ‘Recovery Fund’.

Alla diretta, oltre a tutti i presidenti dei Consigli nazionali aderenti al Manifesto, ha partecipato anche il leader della Lega, Matteo Salvini, per ribadire la necessità di “reintrodurre delle tariffe minime per prestazioni garantite e professionali”. Sui contributi a fondo perduto, inoltre, Salvini ha annunciato che è stato “presentato alla Camera un emendamento
della Lega che andrà a sostituire il comma 15 dell’art. 25 del decreto Rilancio”. Una modifica presentata anche da Fratelli d’Italia, che ha chiesto anche l’ampliamento delle risorse economiche da destinare a questa misura. “Credere come fa la sinistra e questo Governo”, ha sottolineato Giorgia Meloni, “che i professionisti siano dei privilegiati, e che quindi non hanno bisogno di nulla, vuol dire non conoscere la
realtà delle cose”. “Bisogna riconoscere che le misure che sono state adottate nei loro confronti per superare la crisi del lockdown non sono state misure sufficienti”, ha poi spiegato Ettore Rosato, Coordinatore Nazionale di Italia Viva, sottolineando come, ad esempio, l’esclusione dai contributi a fondo perduto rappresenti “un vulnus che va superato”. Al dibattito è intervenuto anche il Segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, per il quale il dovere della politica è oggi più che mai
quello di ascoltare il mondo professionale e le sue esigenze. “La fotografia
dell’ultimo mese che ha visto moltissimi professionisti richiedere il reddito di emergenza ha fatto emergere la gravità della situazione in cui versa il Paese, dove i professionisti non raggiungono i 20 mila euro annui lordi”, ha spiegato e dove “la cancellazione dei minimi tariffari è stato un errore enorme”. In chiusura anche l’intervento del leader di Azione, Carlo Calenda, che ha ricordato che “l’Italia quest’anno perderà il 13% del Pil e il futuro si giocherà sulla possibilità di rimbalzare il prossimo anno, cioè di avere una crescita forte che può essere innescata solo da questa parte produttiva del Paese. E non averne cura – ha concluso – significa avere
una visione miope della crescita”.

Ma la giornata di oggi accanto alle proteste è stata soprattutto un’occasione per i vertici delle categorie di illustrare il ‘Manifesto per la Rinascita dell’Italia’, un documento per la ripartenza economica dei professionisti e di tutte le attività produttive, contenente suggerimenti e sollecitazioni in campo sanitario, tecnico ed economico. I professionisti credono infatti che questa sia l’occasione per impostare un percorso di crescita che garantisca la modernizzazione del paese. Serve, per questo, la realizzazione di “un piano credibile di semplificazione normativa”, la “riduzione della pressione fiscale”, nonché l’avvio di un “green new deal” per progettare “opere innovative e promuovere un fondo per lo sviluppo professionale sostenibile” e attuare un piano per “garantire affidabilità e sicurezza nel settore ICT, delle informazioni e delle telecomunicazioni, accelerando un processo di digitalizzazione del Paese”.

Scarica il Manifesto delle professioni.