Previdenza e professioni: uno scenario post Covid-19 tra autonomia e welfare strategico

12 Giu,2020 | Covid-19 proposte RPT CNPI, Primo piano

Autonomia, sinergie, welfare strategico, fiscalità di scopo: sono state alcune delle parole chiavi emerse durante il webinar organizzato dall’Adepp al quale hanno partecipato i presidenti degli ordini professionali, esperti e giornalisti. Un evento organizzato per riflettere, nello scenario post Covid, su quello che potrà essere il ruolo futuro delle Casse di previdenza private. Pare evidente ormai che ci sia una nuova esigenza di fare previdenza. Una previdenza che non sia soltanto quella ordinaria e post-lavorativa, quella cioè che si concretizza nella pensione o nell’assistenza a chi lavorando ha un bisogno. Bisogna iniziare a ragionare sul concetto di supporto al lavoro. Un welfare che divenga assistenza strategica e che possa essere sia un sostegno all’attività professionale e al suo reddito, ma anche uno strumento che permetta a ognuno di sviluppare al massimo la propria potenzialità lavorativa. Allo stesso tempo – ha dichiarato il presidente dell’Adepp Oliveti – oggi ci dobbiamo impegnare in un welfare che qualcuno ha chiamato “catastrofale” con evidente riferimento all’emergenza Covid-19, con interventi che qualche volta possono configurarsi proprio come forme di sostegno passivo o di ammortizzazione sociale, senza avere però una fiscalità di scopo.
“Al centro delle nostre riflessioni ci sono i professionisti duramente colpiti da questa pandemia. Stimiamo che il 20% degli iscritti agli ordini e alle Casse rischiano di essere definitivamente espulsi dal mercato del lavoro. E’ indispensabile mettere in campo una sinergia che veda tutto il sistema unito e in grado di parlare alla politica che, anche con questi ultimi decreti, non ha capito il valore dei professionisti. La platea che ha avuto accesso ad una sola forma di sostegno è stata enorme. 500mila professionisti che hanno richiesto il bonus 600 euro stanno a significare che a rischio c’è la professione stessa.  Un’unità che anche dalla Rete Professioni Tecniche dove si è sottolineata la necessità di mettere in campo una lobby che non sia fine a se stessa ma che serva a portare avanti le istanze delle nostre platee. Siamo di fronte ad un momento storico se nel nostro piccolo riusciremo ad avviare un progetto comune. Non c’è bisogno di investire soldi ma idee da mettere a fattore comune”.