Attacchiamo la spina: Libro bianco sulla sicurezza elettrica domestica

20 Feb,2011 | Pubblicazioni, Rapporti annuali sulla sicurezza CENSIS-CNPI

La situazione degli impianti elettrici delle abitazioni italiane si presenta largamente deficitaria, relativamente al rispetto dei requisiti minimi di sicurezza. Stando ai risultati dell’indagine realizzata dal Censis  per il Consiglio nazionale dei periti industriali,  nei mesi di luglio e settembre 2011 sullo stato degli impianti elettrici nelle abitazioni italiane, si stima che nel 2011, in Italia vi siano:

– 6 milioni 880 mila unità abitative (31,8% del totale) con impianti considerabili pienamente a norma, in quanto in possesso dei requisiti minimi di sicurezza (messa a terra, interruttore differenziale e schermi di protezione delle prese) e della relativa dichiarazione di conformità;

– 6 milioni 600 mila unità abitative (30,5% del totale) con impianti sostanzialmente a norma, in possesso dei requisiti minimi di conformità dell’impianto, ma non convalidati da alcun tipo di dichiarazione;

– 8 milioni 157 mila unità abitative (37,7% del totale) con impianti sicuramente non a norma, in quanto mancanti dei requisiti minimi di conformità.

L’anno di costruzione dell’abitazione rappresenta una variabile importante nella definizione del livello di rispetto della normativa. Tra quelle costruite prima del 1991 ad avere impianti non a norma sono il 38,9%, tuttavia anche tra quelle costruite successivamente all’entrata in vigore della Legge 46/90 sussiste una significativa quota di impianti “non conformi”, pari a circa il 23,2% del totale. Tradotto in valori assoluti, ciò significa che degli 8 milioni di impianti non a norma, 7 milioni 753 mila (il 95,1% del totale) si trovano in abitazioni costruite prima del 1991 e 395 mila (il 4,9%) in abitazioni costruite dopo. E’ peraltro da sottolineare che mentre tra le abitazioni sorte prima del 1991, solo il 30,8% ha un impianto elettrico conforme e il 30,3% può essere giudicato sostanzialmente a norma, tra le abitazioni costruite successivamente la percentuale degli impianti dichiarati conformi sale al 43,9% e quella degli impianti sostanzialmente a norma al 32,9%.

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